Il Parco Etnografico

Dopo l’acquisizione da parte del comune di Rubano della cava e parte del terreno circostante, nel 1992 l’associazione “Linea Verde” lancia l’idea di un Parco Etnografico. L’obiettivo è di affiancare al parco urbano esistente, finalizzato alla tutela ambientale, un museo etnografico. Scopo dell’opera: far rivivere gli aspetti tangibili della civiltà contadina del secolo scorso attraverso la ricostruzione degli edifici della corte veneta: la casa rurale, l’aia, il casone, il barco e il forno per il pane. 

L’idea del Parco etnografico si fonda sulla convinzione che ogni generazione debba ritrovare la sua identità nelle proprie radici storico-culturali e che, solo conoscendole, potrà vivere bene il presente e progettare al meglio il futuro.

Grazie al museo il parco diventa quindi un contenitore multifunzionale, luogo di scambi e di relazioni umane, polo educativo-ambientale e centro di esperienze ricreative e culturali.

Il risultato di questo percorso è un parco che ha in sé la capacità di trasmettere i valori connessi con l’ambiente e con la cultura dello sviluppo sostenibile; è un parco che racconta la memoria e le tradizioni di generazioni passate; è un parco attento alla persona e alla sua appartenenza al territorio.

Questo è il Parco Etnografico di Rubano: un luogo dove ognuno può sentirsi a casa!

Nel museo “a cielo aperto” si possono visitare diversi edifici.

La casa rurale

La casa rurale colonica ospitava diversi nuclei familiari ed era soggetta a continui mutamenti ed ampliamenti in base alle esigenze produttive e all’aumento della famiglia. Nella struttura riprodotta al Parco puoi individuare il sottoportico, la stalla, il fienile, il granaio, le scale esterne, i ballatoi, e l’aia. Tutte queste strutture avevano una funzione ben precisa nell’economia dell’attività agricola. 

Oggi la casa colonica ospita attività educative ed è sede del bar e dell’Osteria presenti al parco.

Il Barco

Il Barco sorgeva poco discosto a nord della casa colonica, era un edificio isolato che veniva usato come ricovero per carri, aratri e tutti gli attrezzi agricoli ingombranti.  Il primo piano veniva utilizzato come magazzino o deposito per la raccolta e l’essiccazione di fieno  e cereali. 

Oggi il Barco è parzialmente destinato al settore dedicato alla manutenzione del Parco. Nel prossimo futuro questo luogo si trasformerà in sede permanente delle attività didattiche ed educative per le scuole, i gruppi e le famiglie.

Il Casone

Il Casone contadino veneto costituiva l’abitazione delle famiglie di braccianti più povere.  Edificati di solito ai margini delle grandi proprietà terriere, venivano concessi in uso a piccole famiglie che vivevano di quello che producevano. 

Oggi il Casone è un museo in cui si possono visitare le stanze al suo interno ed osservare la riproduzione fedele di come venivano utilizzate.

Il Forno

Il forno a legna presente nelle contrade di paese o nelle case rurali garantiva un valido sostegno alimentare in una comunità che aveva bisogno di sostenersi autonomamente; in una casa colonica il forno poteva provvedere al fabbisogno di pane e alimenti per anche venti o trenta persone.

Oggi il forno inserito nel parco è un laboratorio di panificazione attivo e produttivo, specializzato nella produzione di pane e dolci “come una volta”: materie prime biologiche, utilizzo esclusivo di grani antichi e lievito madre autoprodotto.