Il Parco naturale

Il Parco Etnografico di Rubano si sviluppa attraverso un terreno di oltre 7 ettari al cui interno è possibile trovare un lago, un piccolo bosco e ampi spazi verdi. 

Questo prezioso spazio naturale è stato pensato e realizzato per riqualificare un’area sfruttata a lungo dall’uomo. Nonostante gli scavi e l’estrazione di materiale durati anni, il territorio si presentava comunque ricco di vegetazione e di fauna selvatica. In particolare, furono proprio alcuni cacciatori a segnalare la presenza di uccelli migratori o di passo nella zona, risvegliando l’interesse ambientale della comunità locale.

Di fronte a questa piccola riserva di biodiversità fu tempestivo l’intervento del comune e dell’associazione ambientale “Linea Verde” che progettarono il recupero degli spazi naturali, rinforzandoli con interventi di rimboschimento e piantumazione.

Quello che si può osservare oggi è la creazione di un ambiente campestre arricchito dalla rinaturalizzazione di un piccolo bosco di pianura, ricco di specie animali e vegetali. Ambiente diffuso in gran parte della pianura padana più di cento anni fa.

Il nostro lago

Si estende per quasi 10 ettari ed è originato dalla escavazione di sabbia e ghiaia fino  all’intercettazione di una falda acquifera freatica. Nel corso degli anni vi è stata una lenta e costante colonizzazione di molte specie di piante pioniere. Un esempio fra queste è la canna di palude: questa pianta protegge le rive dall’erosione e crea luoghi favorevoli alla nidificazione degli uccelli acquatici e alla deposizione delle uova per alcuni pesci. Il lago è diventato luogo privilegiato di ristoro e rifugio per numerose specie di uccelli migratori. Vi nidificano e lo abitano stabilmente gallinelle d’acqua, folaghe e garzette.

Il bosco di pianura

Il nostro bosco di pianura è stato voluto e realizzato come testimonianza di quell’ambiente naturale che esisteva prima dell’avvento dell’uomo. Gli alberi e gli arbusti scelti per rinaturalizzare l’area hanno lo scopo di ricreare la formazione vegetale primaria presente nella pianura padana circa 2000 anni fa. Ai giorni nostri esistono pochi esempi di bosco di pianura, formazione composta in prevalenza da querce, carpini, olmi, aceri e frassini, denominata appunto querco-carpineto. Il bosco del parco ha una duplice finalità: ricreativa e protettiva. I suoi alberi, oltre ad offrire un prezioso luogo di relax, sono i migliori alleati nella battaglia contro il riscaldamento globale, grazie alla loro capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera e di migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo.

Gli animali

Al parco vivono animali domestici e selvatici. Nei prati adiacenti la casa colonica sono ospitati alcuni esempi di animali presenti nella vita contadina dei nostri bisnonni, come le capre e gli asini. Questi animali sono diventati le mascotte di grandi e piccini conquistando tutti con la loro simpatia e personalità.
Nell’area naturalistica, invece, ci vogliono fortuna e pazienza per avvistare gli abitanti del bosco e del lago. Di sicuro capiterà di sentire il verso della ghiandaia, di vedere tra i rami il guizzo rapido di uno scoiattolo o di sentire un tuffo sulla superficie del lago di qualche persico-trota. Tutta l’area, ad eccezione dei pesci, è stata colonizzata in modo naturale; ovvero gli animali sono giunti liberamente in questi habitat e qui hanno trovato la loro condizione ideale.